Giovedì 28 Luglio – L’informazione di Michele Cucuzza

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Grande professionalità, immediatezza e naturalezza. Parole che incantano la platea rotariana attenta a cogliere ogni sfumatura della relazione del dott. Michele Cucuzza, noto giornalista televisivo, brillantemente introdotto dal nostro Presidente Alberto Ravaioli, nella paradisiaca cornice del “Riviera Golf” di San Giovanni in Marignano.
Un Michele Cucuzza inedito che parla a braccio perfettamente a suo agio nella famiglia rotariana allargata ai Club di San Marino, Rimini, Rimini Riviera, Riccione e Cattolica, Novafeltria Alto Montefeltro.
L’informazione si evolve ad una velocità mai vista prima. L’egemonia della televisione è sgretolata dall’avvento di internet. I “golpisti” turchi puntano sul cavallo sbagliato occupando la sede della televisione nazionale mentre il Presidente Erdogan con un semplice telefonino, comunicando attraverso facetime, convince la popolazione a resistere ed il “golpe” fallisce in poche ore.
Il futuro oramai molto prossimo vede umani con microchips inseriti nella materia cerebrale in grado di comunicare con i computer attraverso semplici impulsi mentali, microchips che velocizzeranno ulteriormente le capacità operative del nostro cervello.
L’informazione non è mai stata così veloce e democratica come oggi in quanto tutti possono accedervi in assenza del filtro tradizionalmente rappresentato dalla figura del giornalista, direttamente navigando in rete. Oggi inoltre tutti possono esprimere la propria opinione commentando le notizie in tempo reale. Siamo lontani anni luce dall’unica possibilità di interazione offerta al lettore che era rappresentata dalla “Lettera al direttore”. E gli italiani, che notoriamente leggono poco, e che attingono all’informazione attraverso il mezzo televisivo nella misura dell’80% della popolazione, nel 50% si dichiarano oramai avvezzi ad informarsi anche attraverso le possibilità che la rete offre.
L’ informazione ci bombarda da tutti i lati tanto che l’umanità di oggi è certamente la più informata di tutti i tempi. E’ un’informazione che supera qualsiasi barriera geografica tanto da consentire a chiunque in qualsiasi istante di apprendere notizie provenienti e concernenti qualsiasi angolo del pianeta. Ma attenzione all’attendibilità delle fonti che devono essere verificate con attento spirito critico per non andare ad allungare la fila dei “creduloni” ed alimentare suggestioni di massa quali ad esempio quella, deleteria, che mette in discussione l’opportunità della protezione dei nostri bimbi attraverso le vaccinazioni. Suggestione che non trae origine da basi medico-scientifiche, bensì dalla cassa di risonanza offerta a pochi dalla rete. Si comprende dunque come per contro questa informazione così democratica possa essere anche pericolosa se non approcciata individualmente con metodo. Oggi infatti grazie allo streaming, il fare informazione è alla portata di chiunque abbia un telefonino connesso in rete. Non servono i grandi e costosi mezzi di una compagine televisiva e l’informazione ha acquisito un carattere per così dire “emozionale” che viene trasmesso alla popolazione attraverso filmati ed immagini che di per se stesse spesso non mostrano quasi nulla di evidente, ma che emanano interesse e curiosità per il semplice fatto che risultano ripresi dall’uomo della strada nel contesto immediato dell’accadimento.
L’ Europa nata sulla base di trattati economici che stenta a realizzare un proprio modello sociale unitario soffrendo per gli atteggiamenti da sempre egoistici di Francia ed Inghilterra ha forse oggi compreso che dovrà vedere i propri confini presidiati da una forza comune e dovrà recuperare alla svelta il grande ritardo nei confronti di chi utilizza internet per radicalizzare e coordinare gli stimati 5.000 aspiranti foreign fighters che non partono più per il medio oriente ove lo stato islamico patisce inevitabili sconfitte, trovando terreno più fertile per azioni terroristiche propagandistiche direttamente in Europa. Una guerra che dovrà essere combattuta per essere vinta dall’Europa, prima che nelle nostre strade direttamente in rete mediante l’individuazione e la soppressione dei siti che inneggiano alla jihad.
Ci si domanda quale futuro attende la professione del giornalista. E’ un mestiere che ha ancora senso?
Dalla platea di ascoltatori un amico rotariano ricorda che le partite di calcio si raccontano da sole, con le immagini televisive, ma che gusto ci sarebbe se ci portassero via l’appassionato commento del telecronista?