Premio alle Professioni

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Dalla presentazione dei prescelti all'attestato di benemerenza tenuta da Pier Giorgio Franchini durante la conviviale del 29/04/04 presso il Gran Hotel di Rimini :
Gli attestati di benemerenza rotariana che il nostro Club annualmente assegna sono la conferma tangibile della costante attenzione del Club per il mondo del lavoro conferma che si concretizza attraverso una manifestazione di stima a persone che hanno dimostrato una pluriennale e lodevole dedizione alle loro attività; tali persone sono scelte attraverso una serie di valutazioni positive che cercherò di riassumere:
Innanzitutto una spiccata capacità imprenditoriale e una manifesta e aggiornata conoscenza del proprio lavoro e delle implicazioni che esso comporta.
Un altro elemento di cui si è tenuto conto è stato l’originalità delle loro attività, sia nel caso in cui tale attività si riallaccia al filo ininterrotto della tradizione, sia nel caso in cui è caratterizzata da preveggente intuizione nell’applicazione di nuove tecnologie.
Si è inoltre valutato il loro merito di aver saputo, con l’esempio, coinvolgere i figli nell’attività, trasmettendo loro il desiderio di continuarla, salvaguardando così il patrimonio di esperienza acquisito con riflessi favorevoli anche sotto il profilo economico.
Accomunati da queste caratteristiche oltre che da un precocissimo approccio al mondo del lavoro, una formazione autodidatta e uno spiccato entusiasmo venato di ottimismo comunicativo per le rispettive attività, questa sera abbiamo graditissimi ospiti per l’assegnazione dell’attestato di benemerenza rotariana i sigg. MANCINI FERNANDO e MATTANI ing.H.C. PIER DOMENICO
FERNANDO MANCINI
Nella contrada dei “magnani” e più precisamente a metà circa di v. Garibaldi una insegna stampata sulla tenda informa che esiste ancora in Rimini, in pieno centro-città, un arrotino. Le due vetrine sottostanti chiariscono che non è solo un laboratorio ma anche un negozio specializzato, piene come sono di coltelli, coltellini, forbici e utensili vari esposti con cura. Se entrate vi accoglie un apparato di mole rotanti e di pareti tappezzate di vetrinette che espongono campionari di lame di ogni tipo , una teca contiene pezzi di antiquariato alcuni risalenti alla guerra ‘15 – ‘18, in un angolo fanno mostra di sé come riferimenti ad antica tradizione una vecchia affilatrice e una sabbiatrice inglese dei primi dell’800. E’ il negozio-laboratorio di Fernando Mancini arrotino per passione.
Fernando Mancini nasce in Abruzzo 59 anni fa ,vive l’infanzia a San Leo ma all’età di 14 anni è già a Rimini in V. Garibaldi nel negozio Massari come apprendista arrotino, la sua intraprendenza fa si che diventi socio del titolare nel ‘63 e che nel ‘67 riesca a rilevare completamente l’attività.
Nel ‘72 Fernando acquista i locali attuali in V. Garibaldi e vi si trasferisce incrementando l’aspetto commerciale del suo lavoro sempre comunque in concomitanza con un efficace servizio di affilatura, un servizio quest’ultimo rivolto ad ogni tipo di attrezzo da taglio compresi ferri chirurgici . Collaborano oggi con lui la moglie sig.ra Adelina e il figlio Gian Luca, già pronto a continuare il lavoro del padre. Gran conoscitore del suo mestiere e dei prodotti che commercia, nei suoi racconti Fernando Mancini ci fa ripercorrere il rapido sviluppo tecnologico degli ultimi tempi passando dalle antiche tempre per forgiatura e raffreddamento ad acqua o a olio alle nuove leghe al vanadio molibdeno e cromo per giungere ai preziosi coltelli con lama in ceramica, ultimo grido della ricerca nel settore. Trapela nel suo dire un malcelato desiderio di far risaltare la nobiltà di un mestiere antichissimo che coniuga la conoscenza degli acciai con l’affilatura dei medesimi e che sa indicare nelle forme gli usi appropriati di ogni attrezzo tagliante, per giungere, come nel caso di un nuovo coltello per macelleria da lui ideato, a creare nuovi modelli .
La lama da taglio ha accompagnato in pace e in guerra da sempre il cammino dell’umanità : dalle schegge di ossidiana dell’uomo primitivo, lo strumento da taglio ha seguito l’evoluzione della conoscenza, sempre presente come elemento insostituibile e a volte decisivo delle fortune umane, riuscendo persino a entrare nel mito col nome di spade famose e a rendere celebri località per la qualità degli acciai con cui le lame venivano forgiate, basti pensare alla fama nell’antichità degli acciai di Toledo e di Damasco e a quella più recente degli acciai svedesi .
Da questa sua duplice funzione di arma e strumento essenziale e prezioso per il quotidiano lavoro dell’uomo deriva, quale sunto di ancestrali sensazioni , l’attrazione congiunta a timore che esercita su di noi il sottile filo di una lama lucente.
Il perpetuarsi da sempre del loro utilizzo rende un bel coltello, una buona forbice, oggetti che rientrano tra gli elementi essenziali agli usi dell’ambiente ereditato e da noi vissuto, oggetti pertanto che, oltre a mantenere una loro validità riconosciuta e indispensabile, ci fanno sentire partecipi di antiche gestualità nell’operare, offrendo sensazioni che di certo non si provano nell’uso di un qualsivoglia macchinario o elettrodomestico.
Con la sua attività Fernando Mancini contribuisce a rendere ancora possibili tali sensazioni, egli infatti con grande passione per il suo mestiere, ha saputo mantenere vitale un settore economico specialistico ormai raro nelle città, fornendo un servizio sempre aggiornato alle novità tecnologiche e riproponendoci contemporaneamente un sapore di antico attinto da una tradizione che si perde nei tempi e che ci gratifica di risvegliati sensi della memoria .
PIER DOMENICO MATTANI
Confesso che quando ho dovuto decidere la motivazione del conferimento dell’attestato di benemerenza a Pier Domenico Mattani sono rimasto a lungo perplesso. Chi è Pier Domenico Mattani un tecnico , un imprenditore, uno scrittore, un inventore ? perché ciò che stupisce è l’aspetto poliedrico dei suoi interessi sì che è obbligo concludere che è tutto questo insieme.
Nasce a Rimini nel 34 e vive l’infanzia negli anni della guerra di cui ha nitidissimo il ricordo, è figlio di un padre che ha dedicato la sua vita al mare ( medaglia d’oro di lunga navigazione e medaglia di bronzo al valore militare) , ma Pier Domenico Mattani, pur respirando l’aria del porto sulla cui riva era la sua casa, percepisce nella città distrutta, il vento della ricostruzione e da questo si lascia trascinare. A dodici anni, studente dell’Istituto tecnico industriale, ma di fatto autodidatta, affascinato e nel contempo ossessionato dal pensiero della innovazione tecnologica, si improvvisa elettricista: suo primo impianto, e ricorda nel suo libro con quanta apprensione lo eseguì, fu quello di una pensione di 18 camere sulla destra del porto. Fu l’inizio, gli impianti eseguiti furono via via sempre più importanti commissionati da una vasta e qualificata clientela. Aveva avvertito anzitempo l’importanza che l’elettronica veniva assumendo e nel 1957 fondò la ditta “ Mattani Sistemi di sicurezza”, e ben presto decise di orientare la sua attività in modo preminente in questo ramo lasciando la costruzione di impianti elettrici come attività collaterale. Nell’azienda, che è una snc con sede operativa il v. Luigi Settembrini 9 , sono impegnati i figli Gianfranco e Roberto, mentre Pier Domenico Mattani si è riservato l’attività di progettazione e consulenza. che svolge nella sede di V. Flaminia 171.
Per le sue innovazioni nel campo dell’elettronica Pier Domenico Mattani ha conseguito nel 1989 la laurea Honoris Causa in Ingegneria elettronica conferitagli dalla Università Internazionale di Albany – New York .
Ha pubblicato relazioni su “ Strategie ambientali e sviluppo industriale” e inoltre due libri a carattere autobiografico : “ Il soldato di leva “ e “ Come creare un’azienda di successo”. Quest’ultimo, specie nella prima parte, è uno spaccato vivo degli anni di guerra e di quelli successivi della ricostruzione in cui si ritrovano quanti quegli anni hanno vissuto e costituisce, per i più giovani, una testimonianza storica su un periodo cruciale del nostro paese; nella seconda parte, il testo assume il valore di un trattato di organizzazione aziendale.
Il campo di attività principale di Pier Domenico Mattani resta comunque la progettazione e la costruzione di sistemi di sicurezza in una accezione ampia del termine che comprende sistemi antifurto, antirapina, antincendio, rilevatori di gas sistemi di controllo degli accessi e quant’altro possa su base elettronica essere messo in atto come protezione dell’individuo e dei suoi beni. E’ una attività che asseconda l’atavico bisogno dell’uomo di sentirsi difeso da azioni e da accadimenti ostili, e che quindi contribuisce ad accrescere nel contesto sociale sicurezza e qualità della convivenza civile.
Anche se la sicurezza assoluta resta una fata morgana che pone miraggi su sempre rinnovati orizzonti, noi abbiamo il diritto-dovere di realizzare condizioni ambientali che ci offrano una protezione maggiore; pertanto dobbiamo apprezzare il lavoro di chi come Mattani crea i mezzi che, sfruttando tecnologie d’avanguardia, ci aiutano a rincorrere la visione di un mondo più sicuro e più organizzato.
Vorrei sottolineare infine la grande determinazione che ha animato l’azione di Pier Domenico Mattani riportando una considerazione tratta dal suo libro che rivela il suo orgoglio di imprenditore : “Tante dottrine filosofiche – economiche, sono fallite portando i paesi alla rovina , in quanto hanno considerato il capitale e il lavoro, dimenticando l’uomo imprenditore. Come diceva giustamente Abramo Lincoln la ricchezza di una nazione è data dalla quantità dei suoi imprenditori, sia grandi che piccoli “
Penso che di imprenditori, dando al termine imprenditore il suo duplice significato etimologico di chi sa intraprendere e di chi sa esercitare una attività e quindi dimostra coraggio e fantasia congiunte a capacità, la nostra Italia abbia veramente bisogno e pertanto questa sera siamo lieti di avere tra noi Fernando Mancini e Pier Domenico Mattani, ai quali tale titolo possiamo attribuire a tutti gli effetti . Essi sono esempio di come sussista nel nostro tessuto sociale una intelligenza nascosta che sorretta da una tenace volontà di affermarsi, riesce, malgrado tutto, ad emergere, esprimendosi in attività confluenti nella costruzione di una sana economia e nel servizio alle esigenze del vivere civile.
A loro quindi il nostro sostegno e il nostro plauso.
Il presidente del Rotary Club di Rimini ing. Bruno Vernocchi ha poi consegnato gli attestati di benemerenza.