Serata rotariana dedicata alla cerimonia del cambio della Presidenza da Enzo Pruccoli a Paolo Salvetti.
Di seguito il discorso del Presidente:
Care amiche, cari amici rotariani e gentili ospiti,
A un anno e mezzo dall’elezione, sono qui questa sera di fronte a voi per assumere la carica di Presidente del nostro club. In questi mesi in tanti mi avete chiesto se fossi pronto ad iniziare, e sicuramente di tempo ne ho avuto per prepararmi ad assumere questa importante carica. Ma in effetti uno non è mai veramente pronto per affrontare impegni di questa portata e quindi è con una certa emozione che mi accingo ad assumere questa presidenza, ben conscio dell’onore e della responsabilità del compito che mi viene affidato.
L’anno rotariano che sta per iniziare sarà un anno po’ particolare e per il R.I. e per il nostro club. Quando si verificano grandi eventi, e il festeggiamento di un centenario è un grande evento, subentra sempre un certo senso di appagamento, una sorta di pigra soddisfazione. E il R.I. nel 2005 ha compiuto 100 anni iniziando il suo secondo secolo di vita. Ma come ha detto il Presidente internazionale, questo nuovo anno non dovrà essere ricordato come l’anno dopo quello del centenario, ma come il primo del nuovo secolo rotariano. Ciò significa che, passato il tempo delle celebrazioni e dei bilanci, occorre, con coraggio ed entusiasmo, rimboccarsi le maniche e ripartire, per continuare a costruire il Rotary del secondo secolo. Come ogni costruzione che vuole essere stabile deve avere solide fondamenta, così noi dovremo aprire il nostro club all’evoluzione della società, tenendo ben ferme le nostre caratteristiche, le nostre tradizioni e le regole che rappresentano la nostra identità rotariana e sono ciò che ci distingue nel panorama dei club service.
Il nostro club si inserisce pienamente in questo processo evolutivo. Nella sua lunga storia credo di essere uno dei presidenti più giovani sia per età anagrafica che per esperienza rotariana. Il Consiglio che mi dovrà coadiuvare è composto anch’esso da soci giovani e giovani soci. Va dato il merito a tutti i rotariani, ed in particolare ai past-president, di aver avuto il coraggio di puntare sul rinnovamento del club, non solo per la cooptazione di giovani soci, ma anche per la capacità di integrarli nel club, lasciando gli spazi necessari di crescita e di assunzione di responsabilità. Per tutti i consiglieri e per me in particolare, sarà grande l’impegno per poter dimostrare che la fiducia accordataci è stata ben riposta.
Abbiamo tutti accettato queste responsabilità non per ambizione personale, anche se fa sempre piacere sapersi stimati da persone come i soci del nostro club, ma per spirito di servizio.
“Servire al di sopra di ogni interesse personale.” È il motto di quest’anno del Presidente internazionale, lo svedese Carl Wilhelm Stenhammar. Questo motto riprende alla lettera quello che, dal 1929, è stato il motto del R.I. Il Presidente internazionale ha motivato la sua scelta affermando che a suo giudizio non esiste altra frase che possa esprimere meglio lo spirito che Paul Harris ha voluto dare un secolo fa al Rotary.
“Servire al di sopra di ogni interesse personale.” Personalmente credo che il primo dovere di ogni socio rotariano sia quello di servire il proprio club. Il R.I. ha per soci i club, ed i club, a loro volta, hanno senso solo se in grado di funzionare nei termini e nelle regole definite dal R.I. Per questo penso che il dovere di servire vada esplicato da ciascun rotariano prima di tutto nei confronti del proprio club, per consentire una corretta, proficua e continua attività. Un club che non funziona, che non è in grado di assicurare ai soci le ordinarie attività settimanali non potrà mai fare attività promuovere gli ideali rotariani ed essere un agente credibile di miglioramento della società in cui opera. Questo è lo spirito con cui ho lavorato fino ad oggi nel club e con cui mi accingo ad assumerne la guida. Per poter svolgere al meglio il mio compito spero di poter contare su quello che è il sentimento rotariano per antonomasia: l’amicizia. Anche se non sono un rotariano di lungo corso, gli anni di segreteria mi hanno permesso, grazie agli insegnamenti dei Presidenti con cui ho avuto il piacere di lavorare, e a cui devo gran parte di ciò che conosco del nostro sodalizio, gli anni di segreteria, dicevo, mi hanno permesso di avere una buona conoscenza di come dovrebbe funzionare il club. Quello che invece non posso sicuramente avere è quell’esperienza che solo lunghi anni di frequentazione possono dare, esperienza che spero tutti gli amici presenti vorranno passarmi attraverso consigli e suggerimenti. Io e il Consiglio tutto contiamo sul contributo di tutti i soci, per poter svolgere i nostri compiti e vogliamo integrare nella maniera più positiva il nostro entusiasmo con l’esperienza di chi ci ha preceduto con analoghe responsabilità. La mia porta sarà sempre aperta a chi mi vorrà consigliare o suggerire idee per migliorare l’efficienza del nostro club.
Spero che il Rotary Club Rimini, durante il mio anno di presidenza possa distinguersi per la buona armonia tra i soci, dissipando quei piccoli malumori che sono talvolta affiorati negli ultimi tempi. E’ chiaro che l’armonia nella vita del club non può prescindere dal rispetto dei ruoli da ciascuno ricoperti nonché dalle regole del suo funzionamento, sia quelle previste da Statuto e regolamento, sia quelle non scritte che fanno parte delle tradizioni orali ed informali. Mi aspetto pertanto che le scelte degli organi direttivi del club vengano rispettate quando sono prese nel rispetto delle regole sopra accennate e che tutte le questioni che possano sorgere vengano affrontate nelle sedi deputate.
Questo è tanto più importante perché, come vi dirò tra poco, è mia ferma intenzione affrontare alcune questioni, che si trascinano irrisolte da qualche anno. Si tratta, ovviamente di questioni un po’ spinose che possono essere proficuamente affrontate solo in condizioni di serenità e di spirito di collaborazione.
Senza dilungarmi troppo, non essendo neppure la sede adatta, vorrei solamente accennare ad alcune iniziative che intendo sviluppare durante la mia presidenza.
Prima di tutto vorrei rendere disponibile per tutti i soci una copia dello statuto e del regolamento aggiornato secondo le modifiche dell’ultimo Consiglio di Legislazione del 2004, poi vorrei cercare di recuperare alcune tradizioni e ripristinare alcune regole nella gestione del club che negli ultimi anni si sono un po’ perse. Mi riferisco ad esempio al rispetto della corretta sequenza conviviali – caminetti, alla programmazione di un adeguato numero di serate dedicate ai temi rotariani, ad un aumento delle serate dedicate solamente ai soci. E’ mia intenzione anche affrontare l’annosa, e spinosa questione delle frequenze e dei soci “dormienti”.
Non si tratta di uno slancio masochistico, né della voglia di cercare a tutti costi delle grane. Sia il R.I che il distretto hanno adottato nuovi orientamenti in tema di organici e hanno rinunciato (finalmente) alla spinta all’incremento selvaggio degli iscritti, puntando soprattutto all’aumento dell’assiduità dei soci ed al recupero di coloro che nei club non frequentano più. Pur essendo il nostro club nella parte alta delle classifiche distrettuali per l’assiduità, il problema delle frequenze ha una certa rilevanza. Non ritengo che la questione vada affrontata solo sotto il profilo repressivo, ma sarà necessario che le preposte commissioni si attivino per realizzare programmi che puntino alla comprensione del fenomeno assenteista e al recupero dei soci disaffezionati.
Il problema della frequenza non riguarda solamente la partecipazione alle riunioni settimanali del club. Da qualche tempo la nostra presenza alle manifestazioni distrettuali è andata declinando in maniera molto preoccupante. Molti dei soci entrati recentemente non hanno mai partecipato alle attività distrettuali, non entrando in contatto con una delle realtà più importanti della vita rotariana. Tra gli aspetti qualificanti dell’essere rotariani è la possibilità di avere amici che condividono i nostri ideali ed interessi in tutto il mondo. In oltre 160 paesi al mondo esistono club come il nostro dove persone con i nostri stessi principi ed ideali si impegnano per migliorare la vita degli altri. La partecipazione alle attività distrettuali è il modo più immediato e semplice per percepire direttamente cosa ciò significa ed entrare in contato con questa realtà assai più ampia della semplice vita di club.
Il prossimo anno, poi, sarà particolarmente importante per noi su questo fronte. Rimini è stata designata come sede per il Congresso Distrettuale ed al nostro amico Sandro Lari è stato affidato il compito di coordinare l’organizzazione di questo evento. Saremo quindi tutti chiamati a contribuire in maniera effettiva all’organizzazione di questa manifestazione che diventerà una importante vetrina dove dimostrare le capacità ed il valore del nostro club.
Tornando alle attività previste per l’anno che ci aspetta, è stato elaborato, con le commissioni coinvolte, un progetto per modificare le modalità per la ricerca di nuovi soci, progetto che sarà presentato al club in un’apposita riunione e che a nostro giudizio ci aiuterà a rendere più equilibrato e rappresentativo il nostro organico.
Mi accorgo ora di essermi lasciato un po’ prendere la mano, e di rischiare di farvi già pentire della vostra scelta. Voglio rassicurarvi: non ho intenzione di imporvi un anno di ortodossia rotariana a base di pane, regolamenti e Fondazione Rotary. Con gli amici della Commissione stiamo cercando di prepararvi un programma che alternerà serate divertenti e mondane con serate più serie con relatori di sicuro interesse. Non voglio non anticiparvi nulla di questi programmi per lasciare la sorpresa ad ogni mese.
Poiché mi sono ampiamente dilungato sugli altri punti, vi indicherò, in estrema sintesi, che per le attività di service intendo muovermi nel solco già tracciato dai miei predecessori. Porteremo a compimento (sempreché i nostri amici tedeschi rispettino i tempi previsti) il Matching Grant sull’alfabetizzazione delle donne di un villaggio egiziano, avviato nell’ambito del Club contatto di due anni fa. Si tratta di un progetto che ha mantenuto una sua stretta attualità, in quanto il tema dell’alfabetizzazione è uno dei temi prioritari segnalati dal presidente internazionale per quest’anno rotariano.
Manterremo l’impegno di versare 105 euro per ciascun socio alla R.F., verificando su quali fondi indirizzare tali risorse.
Cercheremo di realizzare un importante intervento sul territorio del nostro club utilizzando anche i fondi che il Distretto mette a disposizione per iniziative di questo genere.
L’illustrazione sintetica di queste attività non vuole affatto significare che si tratti di obiettivi secondari o accessori alle attività dell’annata. Voglio anzi assicurarvi che questi progetti saranno assolutamente prioritari nel mio impegno, rappresentando il vero segno del nostro stare insieme nella società. E’ solo che non voglio abusare troppo della vostra pazienza, visto che si tratta del secondo discorso che dovete ascoltare nel corso della stessa serata.
Cari amici, in effetti, avrei ancora voglia di restare qui a condividere con voi tutti i progetti, le attese e le aspettative che ho per quest’anno, ma sono già andato più in là di quanto mi ero prefissato.
Voglio pertanto chiudere questo discorso ringraziandovi ancora per la fiducia che mi avete accordato nell’assegnarmi questo incarico. Permettetemi ancora di ricordarvi una sola cosa: al di là della retorica, l’amicizia è il vero e più completo sentimento rotariano. Pertanto quando sbaglierò, spero sarete con me clementi, come i veri amici. Quando farò bene, mi auguro che vogliate condividere con me la gioia e la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro insieme.