Premio alle Professioni

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Durante la serata e stato consegnato il premio alle Professioni 2009
Di seguito l'intervento dell'Ing. Piergiorgio Franchini membro della commissione.
Questa sera il nostro club rivolge ancora una volta la sua attenzione al mondo del lavoro, assegnando lýattestato di benemerenza Rotariana ad un imprenditore che abbia saputo condurre per molti anni la sua azienda in modo encomiabile. Il riconoscimento che ci apprestiamo a conferire ý qualche cosa di piý di un premio che si limiti a prendere atto di un successo economico e di unýabilitý imprenditoriale, ý piuttosto conseguenza di un giudizio complessivo sulla persona e sulla conduzione dellýazienda. Rispetto per la tradizione, attaccamento al lavoro, capacitý di coinvolgere i famigliari nella conduzione sono, infatti, condizioni aggiuntive che distinguono e caratterizzano lýattivitý del Sig. Antonio Morri, titolare della Fonderia Morri s.n.c, che questa sera abbiamo il piacere di avere con noi e che ho il gradito compito di presentare.
Unýattivitý la sua che si riallaccia a quei remoti processi tecnologici che dallýetý del bronzo hanno accompagnato lo sviluppo della civiltý umana e che si sintetizzano nella capacitý di creare, nel campo degli utensili, delle armi, dellýarte, oggetti tramite la fusione dei metalli.
A tale procedimento tecnico dobbiamo numerose durevoli testimonianze della storia e delle culture succedutesi nei tempi, come rilevabile dalle statue bronzee e dai reperti metallici che arricchiscono le nostre piazze e i nostri musei. Ancor oggi esso ha unýimportanza fondamentale, basti pensare che costituisce il punto di partenza di ogni realizzazione meccanica, poichý la costruzione di una qualunque macchina parte in genere da pezzi ottenuti per fusione che poi solo successivamente sono sottoposti ad altre lavorazioni ed assemblaggi.

Permettetemi di introdurre a questo punto una divagazione letteraria, peraltro consona allýattivitý di Antonio Morri, richiamando alla vostra attenzione una pagina della nostra letteratura. Eý una pagina che illustra in dettaglio un procedimento di fusione e ci fa partecipi dellýemotivitý con cui in tempi passati, ma non poi tanto lontani, tale evento fosse vissuto: si tratta della celebre narrazione della fusione del Perseo di Benvenuto Cellini. In essa sono riassunte con toni che presentano aspetti epici, con lýenfasi che caratterizza lýautore, ma anche con lýesattezza dovuta, le fasi salienti della lavorazione per la nascita della bella statua che fa mostra di sý nella loggia dei Lanzi a Firenze. Cito tale narrazione perchý, oltre ad essere una piacevole descrizione di un evento allora ritenuto eccezionale (Benvenuto Cellini infatti vinse lo scetticismo di Cosimo 1ý De Medici che non riteneva possibile ottenere la statua del corpo di Perseo in un unico pezzo), la cito perchý dalla stessa si desume che la creazione di oggetti per fusione sia arte antica ma che la tecnologia relativa, pur essendosi enormemente evoluta nella composizione delle leghe usate e nel tipo della fonte di calore sfruttata, resta comunque sostanzialmente immutata nei quattro passaggi fondamentali che sono quello della formazione del modello, della creazione della forma, delle operazioni di fusione del metallo e di colata.
Questýimmutabilitý sostanziale delle fasi procedurali della lavorazione che giý Antonio Morri mi aveva fatto osservare, induce ad un affinamento del processo produttivo, affinamento particolarmente favorito quando lýattivitý ha carattere artigianale. In tal caso, infatti, lýimprenditore in prima persona raggiunge una specializzazione soggettiva tesa al perfezionismo nel risultato e alla efficienza nellýorganizzazione del lavoro (ý da citare a proposito il sistema robotizzato di colata in automatico che la fonderia Morri ha adottato); il tutto ý ottenuto grazie ad una pluriennale esperienza.
E di esperienza Antonio Morri, che presento a voi come candidato al premio per le Professioni 2009, ne ha tanta, perchý figlio dýarte, ýsono nato sopra la fonderiaý mi dice, e perchý per tutta la vita si ý dedicato con passione al lavoro di fonditore.
Cominciý nel 1945 suo padre Luigi che, dopo aver lavorato in una fonderia cittadina, si mise in proprio aprendo unýattivitý nel borgo SantýAndrea a Rimini. La materia prima in quei tempi erano i residuati bellici e il combustibile per i forni era il poco carbone che si trovava. Lýattivitý, passati gli anni eroici del dopoguerra, prosperava, sý che si impose lo spostamento nellýattuale sede di Via Manzoni a Cerasolo Ausa.
Negli anni 70 Antonio subentra al padre e, affiancato dalla sorella Franca, che cura la parte contabile, continua e sviluppa lýattivitý.
Attualmente anche Matteo, figlio di Antonio, e Barbara, figlia di Franca sono entrati in azienda.
Questo impegno corale della famiglia, che investe tre generazioni, ý causa e testimonianza della validitý dellýimpresa e di certo contribuisce allýaccumulo e alla conservazione del capitale delle esperienze.
Il clima che si respira in fabbrica ý quello di una conduzione serena, perchý permeata di entusiasmo e dedizione al lavoro. Illustrando la sua attivitý Morri mette in risalto la polivalenza della medesima che si esplica non solo nellýuso dei materiali che vanno dalle leghe dýalluminio al bronzo e allýottone, ma anche nella tipologia delle forme che spaziano dal pezzo destinato alla meccanica, alle eliche per la nautica e alle fusioni dýarte. Alcuni lavori da citare: le decorazioni interne e i portali per La Mecca in Arabia Saudita, la partecipazione alla realizzazione del progetto di Renzo Piano dellýaeroporto di Osaca, la collaborazione allýallestimento di navi da crociera e la fornitura della parte artistico – decorativa (amboni, matronei, lampadari) per la cattedrale della Madonna del Giglio nel napoletano.
ýCambio soggetto perchý per lavorare bene bisogna divertirsi e per divertirsi occorre non fare sempre la stessa cosaý cosý si confida Antonio Morri. Ed ý questa maniera di svolgere la sua attivitý, non solo con attaccamento e costanza, ma anche con spirito lieto, con una visione positiva delle cose, per cui il lavoro non ý visto solo come impegno necessario, ma come elemento in grado di offrire piacere e soddisfazione continua, ý dunque questa maniera che fa dellýimprenditore Morri un prototipo da imitare.
La sua attivitý inoltre appartiene a quel tessuto di piccole e medie imprese condotte da imprenditori capaci e coraggiosi che fanno la forza economica dellýItalia e alle quali andrý prevalentemente il merito se riusciremo ad uscire dalla crisi in atto.

Per le motivazioni esposte, chiedo pertanto al Presidente di conferire ad Antonio Morri ý fonditoreý lýattestato di benemerenza rotariana a manifestazione dellýapprezzamento del Club per il suo operare e invito voi tutti a tributargli il Vostro plauso.