Serata piacevole ed edificante giovedì 5 febbraio al Rotary Club Rimini presso la storica sede del Grand Hotel. L’avvocato Massimo Pasquinelli, notissimo legale riminese nonché Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, ha presentato la bella relazione dal titolo : “Collezionisti di antichità: benemeriti o delinquenti ?”.
Massimo Pasquinelli è conosciuto in tutta Italia per essere specializzato in Diritto dei Beni Culturali ed in questa veste assiste e difende, civilmente e penalmente, collezionisti e commercianti di Archeologia, Numismatica e Paleontologia.
Una esperienza importante partita diversi anni fa accanto ad amici e colleghi come l’avvocato Cleto Cucci, risaputo esperto di archeologia e collezionista di monete antiche e maioliche e all’avvocato Fabrizio Lemme, celebre in Italia e all’estero per la sua vivace e costante attività di collezionista di dipinti del Seicento e del Settecento romano.
L’avv.Pasquinelli ha ricordato come l’Italia abbia la fortuna di possedere un patrimonio artistico e culturale estremamente diversificato e oltremodo ricco, che la pone in questo ambito fra le prime nazioni del mondo.
In effetti oltre alle innumerevoli quantità di reperti archeologici, si deve tenere conto del numero incalcolabile dei tesori artistici di ogni genere: pitture, sculture, oggetti sacri e profani non solo dislocati in chiese, cappelle, conventi e monasteri ma anche nei palazzi dei Ministeri, nelle sedi di Regioni, Province e Comuni e nelle sedi di rappresentanza di molti Enti Locali.
Tantissime le opere presenti presso collezioni private che, oltre a svolgere una meritoria opera di severa tutela e conservazione, hanno negli anni garantito certezza ad un patrimonio di enorme rilevanza.
Punto dolente la normativa che dovrebbe regolare in maniera chiara e senza incertezze, tutta la materia ed invece non rende così semplice la distinzione fra chi colleziona e chi invece compie veri e propri reati di trafugazione e vendita illecita di beni culturali.
Da qui il titolo della bella relazione dell’avvocato Pasquinelli che ha presentato casi reali di collezionisti soggetti a pesanti accuse di furto e ricettazione per essere in possesso (senza magari averlo dichiarato) di beni artistici ed archeologici.
Esemplare ed emblematico il caso del casuale ritrovamento presso Pietraroja (BN) nel 1994 di diversi resti fossili tra i quali quelli del celebre dinosauro denominato “Ciro”.
Il suo scopritore, dopo aver consegnato il fossile alla Soprintendenza dovette, per anni ed anni, difendersi da una denuncia di furto. La legge del nostro Stato stabilisce infatti la proprietà da parte dello stato di qualunque reperto archeologico e paleontologico, vietandone dunque la ricerca e la raccolta (e sottoponendo la tutela dei fossili alle Soprintendenze archeologiche). Per la cronaca solo anni dopo lo scopritore di Ciro fu definito dai giudici un benemerito.