11 Giugno 2019 – Carlo Nordio: La stagione dell’indulgenza

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Consueta grandiosa serata regalata ai soci ed agli amici del Club da Carlo Nordio, graditissimo ospite del Rotary Rimini al Grand Hotel.
Con piglio e raffinata cultura il noto magistrato ha condiviso con i presenti ampie ed appassionate digressioni su tematiche molto attuali quali la legittima difesa, le ingerenze del Vaticano nella politica Italiana, la profonda crisi del Consiglio Superiore della Magistratura.
E’ stata l’occasione per molti rotariani di rivolgere interessanti domande all’illustre ospite volte all’approfondimento di avvincenti problematiche del nostro tempo.
Nel corso della serata il Dott. Nordio ha anche brevemente illustrato il contenuto della sua ultima fatica letteraria dal titolo “La stagione dell’indulgenza ed i suoi frutti avvelenati. Il cittadino tra sfiducia e paura”. La stagione dell’indulgenza è quella del pressapochismo, dell’incompetenza, dell’indifferenza. I suoi frutti avvelenati: sfiducia, insicurezza, corruzione, illegalità diffusa. Dell’una e degli altri sono state ugualmente responsabili (o irresponsabili) destra e sinistra, con l’assecondare gli umori popolari per conquistare elettori, con la proliferazione di leggi dettate dalla cronaca, con l’incapacità di riformare la giustizia. Le conseguenze sono uno Stato che si delegittima da sé, non assumendosi le sue responsabilità o contestandole, un crescente allarme sociale che va oltre i dati statistici della criminalità, una paralisi difensiva che coinvolge chiunque svolga un lavoro pubblico (dal medico al funzionario). Scrive l’autore: «Essendo uscito – per limiti di età – dalla magistratura, sono più libero di esprimere giudizi che un tempo sarebbero stati impropri. Non ho nessun vincolo se non i miei pregiudizi». Fuori dal coro, pungente e sarcastico secondo il suo stile, Carlo Nordio tratteggia un quadro dei problemi vecchi e nuovi del Paese: dalle politiche sull’immigrazione ai diritti del cittadino, dai temi sulla sicurezza a quelli legati a libertà e giustizia. Ma soprattutto ci invita a ragionare con la testa e non con l’emozione, senza cedere al pessimismo.