Giovedì 30 aprile 2020 – Il Dott. Giuseppe Nardi ospite del Rotary Rimini su “Zoom”

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Giuseppe Nardi è il Primario del Reparto di Rianimazione e Anestesia dell’Ospedale “Infermi” di Rimini e punto di riferimento della riorganizzazione dell’intero nosocomio riminese in tempi di Coronavirus.

E’ grazie al Dottor Nardi, o meglio, grazie a Giuseppe, come amichevolmente, ma con grande stima ed affetto, i colleghi medici lo chiamano, che l’Ospedale di Rimini è riuscito a fare fronte al devastante ingresso sul nostro territorio del Covid-19. Grazie alle intuizioni ed alle doti organizzative di Nardi, approfittando di quei due giorni di ritardo dell’ondata del Virus in viaggio tra la Lombardia e la Romagna, il nostro Ospedale è stato completamente sventrato e riorganizzato attorno al reparto di Rianimazione.

Sono state innalzate barricate e scavate trincee contro il virus, trasformando ogni sala operatoria disponibile in terapia intensiva, richiamando da ogni presidio ospedaliero minore del circondario ogni macchinario utile per la terapia dei pazienti colpiti da Covid-19 e tutto il personale possibile. Solo questo ha permesso alla nostra sanità di reggere ad un’onda d’urto che ci ha comunque sommersi fino ad un’inezia dal tracollo.

E’ grazie alle precise indicazioni del Dott. Nardi che il Rotary Club di Rimini, insieme ad altri Rotary Club della zona (Rimini Riviera, Riccione Cattolica, Novafeltria), ha realizzato nel pieno dell’ emergenza e a tempo di record uno dei più importanti “service” degli ultimi anni, donando all’Ospedale riminese due ecografi portatili risultati utilissimi per la diagnosi precoce degli effetti del contagio da Covid-19.

E così, Giovedì 30 Aprile il dott. Nardi, per esprimere la propria gratitudine, ha accettato l’invito del Rotary Club di Rimini a partecipare all’incontro tenutosi sulla piattaforma telematica “Zoom”, rispondendo con passione e franchezza alle domande dei soci del Club, spesso cariche di pathos per la gravità del momento.

Dalle domande dei colleghi Maurizio Grossi, Leonardo Cagnoli, Marco Stefanetti e Paolo Pasini, nonché di tanti altri soci, è così emersa la reale gravità della situazione causata da una malattia mai vista prima. Una malattia “bruttissima”, per la quale ancora non esiste alcun farmaco efficace e che in molti casi determina la necessità di permanenza dei pazienti nel “tunnel” della terapia intensiva per un lasso temporale lunghissimo, senza peraltro la certezza di un esito finale favorevole.

Al termine della partecipata serata, prima di ritornare nuovamente tra i suoi pazienti, un accorato appello a tutti noi alla responsabilità in vista della tanto agognata “fase 2”, nei confronti di un nemico per nulla sconfitto. Si tratta infatti di un male subdolo ed invisibile e per questo con l’elevato rischio di essere sottovalutato, la cui reale portata di dolore è nota solamente a chi ha avuto la sfortuna di incontrarlo direttamente o attraverso amici e parenti, oppure a chi tutti i giorni lo combatte come il nostro caro personale sanitario.

Nonostante una serata articolatasi attraverso il freddo mezzo telematico, lontano dal “nostro” amato Grand Hotel, il Dottor Nardi è stato accolto con grande calore in un famigliare clima di amicizia.

Un’amicizia rinnovata dall’annuncio del Presidente Alessandro Andreini che il Rotary Club Rimini si è fatto promotore dell’acquisto di svariate copie del libro dal titolo “Tu porterai il tuo cuore” realizzato dallo stesso Dottor Nardi, che raccoglie brevi frasi e pensieri dei pazienti e del personale dell’ospedale impegnato nella quotidiana lotta contro questo male terribile.

Le copie del libro acquistate dal Rotary Rimini, i cui proventi andranno a sostegno della lotta al Coronavirus, saranno donate al personale medico, infermieristico e agli operatori socio sanitari dell’Ospedale Infermi di Rimini. 

Un piccolo riconoscimento per chi sta dando tantissimo alla nostra comunità.

 

“Tu porterai il tuo cuore” è una raccolta di messaggi scambiati all’interno di un’equipe di infermieri e medici che affronta il dramma dell’epidemia di coronavirus o COVID-19. Nata come strumento per fornire informazioni e dare disposizioni, la “chat bloccata” diventa progressivamente un mezzo per parlare al cuore di chi combatte una battaglia durissima, destinata a segnare la vita di tutti. Nessuno potrà dimenticare questi giorni terribili. Ma ancora una volta, di fronte alla tragedia e al dolore, gli esseri umani scoprono che l’unione e la solidarietà sono i soli strumenti che abbiamo per non farsi travolgere. Per curare chi soffre e per curare il proprio cuore.