La Sorpresa- L’eccezionale storia di Padre Marella

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Per quest’anno rotariano il Rotary Club di Rimini ha scelto due macrotemi su cui focalizzare le proprie iniziative sociali: salute e cultura.

Proprio per questo motivo è stato deciso di impegnarsi dell’ambito dei service del 2022 nel supporto di una iniziativa “cinematografica” strettamente connessa con la nostra Città e con questi temi: la promozione del primo lungometraggio dell’autore e regista riminese Otello Cenci, dal titolo “La Sorpresa- L’eccezionale storia di Padre Marella”.

La Sorpresa- L’eccezionale storia di Padre Marella”

La Sorpresa- L’eccezionale storia di Padre Marella

Nel film la figura del terziario francescano viene presentata attraverso gli occhi di Filippo, un ragazzo piuttosto inquieto che per un compito scolastico deve fare una ricerca sulla propria famiglia. Dai racconti della madre scopre che suo nonno Ivo, che non ha mai conosciuto, era un orfano, proprio come lo stesso Filippo. A crescerlo, nella Bologna degli anni ’40 e ’50 fu Padre Marella (impersonato da Stefano Abbati) un personaggio davvero eccezionale: filosofo, mendicante, professore stravagante, salvatore di ebrei partigiani, ma soprattutto Padre per moltissimi ragazzi abbandonati.

 

 


“Abbiamo scelto di promuovere il film soprattutto perché è un lungometraggio a carattere sociale- spiega il Presidente del Rotary Club Rimini Maurizio Bonora– inoltre il regista è un nostro concittadino e ci sembrava giusto contribuire a mostrare questa sua opera a quanti più riminesi possibile.

Abbiamo così deciso di coprire i costi dell’affitto della sala per una delle due proiezioni previste in città. (per l’altro appuntamento farà la stessa cosa il Comune). La prima si terrà al Fulgor il 5 aprile, mentre il giorno successivo la pellicola sarà in visione alle “Befane”.

L’ingresso, in entrambe le serate è gratuito, per cui invitiamo tutti a partecipare, anche perché sarà possibile fare offerte che verranno utilizzate per l’acquisto di materiale da donare al popolo ucraino” sottolinea Bonora.

Il progetto di questo lungometraggio nasce su impulso e sostegno dell’Arcidiocesi di Bologna ed è stato realizzato grazie al contributo di numerose realtà private e istituzionali, unitamente a quello di tanti privati affezionati a questo personaggio così tanto amato, in particolare a Bologna, dove ha vissuto negli anni 40/50 e a Pellestrina, paese di cui è originario e in cui è nato il 14 giugno 1882.

Il lavoro ha avuto inizio un anno fa con il preciso intento di coinvolgere i giovani, attraverso il linguaggio cinematografico, alla scoperta di una figura così carismatica da essere popolarmente definita come “La coscienza di Bologna”.

Oltre 350 giovani, e non solo, hanno riempito, ordinatamente, le lunghe giornate di casting attraverso cui si sono definiti gli interpreti ed anche individuati i collaboratori per i diversi reparti.
I gruppi di lavoro sono stati guidati da esperti professionisti che, nonostante le enormi difficoltà dettate dalla pandemia, sono riusciti ad appassionare i ragazzi, portandoli tutti fino al termine del lavoro. Un risultato senza dubbio eccezionale e sorprendente per gli stessi professionisti.