Il fenomeno 4×4

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Il Club e' stato ospite del Socio Bruno Vernocchi che ha accolto i soci nella sua Concessionaria Auto.
Care amiche e cari amici,
sono veramente molto lieto di ospitare, qui questa sera, il nostro club all’interno del nuovo show – room di questa concessionaria dedicata alla Land Rover (che per questo ho chiamato VER – LAND).
Permettetemi un breve cenno su questa nuova costruzione che è stata da poco ultimata e che vedrà la Sua inaugurazione fra pochi giorni per la presentazione del nuovo modello chiamato Discovery – 3 che avete visto là in fondo entrando.
Nell’ideare questo impianto mi sono divertito esercitandomi in quello che da giovane pensavo dovesse essere la mia professione e cioè l’ingegnere civile.
In pratica mi sono avvalso della grande bravura di tecnici, che sono cari amici rotariani quali l’ing. Gilberto Sarti che ha curato la realizzazione delle opere edili e strutturali, dell’ing. Carlo Zamagna che ha curato gli impianti idraulici e di condizionamento dell’ing. Marco Moretti che ha curato quello elettrico, infine dell’ing. Amos Magrini per il collaudo. La costruzione è composta oltre che da questo show – Room, dall’officina, il magazzino ricambi e il salone dell’usato retrostanti e anche della palazzina uffici che avete visto entrando qui a fianco e dai depositi posti nei due seminterrati, al primo piano e sul terrazzo di copertura accessibile con una rampa elicoidale, il tutto per oltre 4000 mq. coperti.
Visto dove ci troviamo, con gli amici del consiglio ho concordato di parlarVi di un argomento automobilistico e precisamente dei veicoli 4 x 4 che in questi ultimi anni hanno avuto una straordinaria diffusione.
Le vetture tradizionali hanno due ruote motrici che sono o quelle anteriori o quelle posteriori. Per affrontare adeguatamente percorsi diversi da quelli tradizionali, cioè non le classiche strade asfaltate, bensì sterrati , sentieri di montagna, piste desertiche, terreni sabbiosi o fangosi o ghiacciati è necessario avere una maggiore trazione e quindi che tutte 4 le ruote trasmettono al terreno la potenza del motore, cioè tutte quattro siano motrici.
La trazione su tutte 4 ruote può essere permanente (cioè sempre inserita) o inseribile per le ulteriori 2 con una leva o un pulsante. Nei veicoli fuoristrada ci sono inoltre altri dispositivi particolari come il “riduttore” e il “differenziale bloccante” il cui funzionamento Vi spiegherò con parole semplici:
Quando dobbiamo affrontare una salita o una discesa ripida sappiamo bene che dobbiamo inserire le marce basse generalmente la “prima” ma se la salita o la discesa sono particolarmente ripide può non bastare occorre che la prima sia ancora più ridotta e da qui la necessità di un meccanismo chiamato appunto riduttore che è posto fra il cambio e il differenziale e limita ulteriormente il numero di giri trasmessi alle ruote. Questo dispositivo si può inserire con una leva o con un pulsante e ciò si deve fare generalmente con la vettura ferma.
Il differenziale bloccante invece è un dispositivo, che un tempo era manuale, e che ora nelle vetture più moderne è automatico, che interviene sul differenziale per bloccare quella ruota che eventualmente si trovasse in condizione di non aderenza (che slitta come si dice in gergo).
L’elettronica si sta diffondendo sempre più nelle automobili e ultimamente questi dispositivi sono controllati da centraline elettroniche collegate con dei “sensori” che ricevono impulsi dalle ruote che tendono a slittare e intervengono sul differenziale con il cosiddetto controllo della trazione.
Ci sono anche vetture stradali con 4 ruote motrici che raggiungono notevole velocità e per essere più stabili sul bagnato o sul ghiaccio hanno questi dispositivi di controllo della trazione che intervengono quando una ruota (posta per esempio su una pozza d’acqua o una lastra di ghiaccio) perde aderenza riequilibrando la trazione sulle restanti ruote.
I fuoristrada hanno altre caratteristiche costruttive peculiari, infatti per poter sopportare maggiori sollecitazioni hanno telai e sospensioni più robuste e una maggior altezza da terra che consente loro di affrontare le asperità del terreno senza toccare lo stesso con la scocca o il telaio. Alcuni, i più sofisticati, come nel caso del Range Rover e del Discovery hanno un dispositivo che alza e abbassa la vettura da terra a seconda della accidentalità del terreno.
Nel nuovo Discovery 3 (poi potrete andare a vederlo) c’è un dispositivo posto vicino alla leva del cambio che regola il comportamento della vettura e secondo questa si trovi a percorrere un terreno roccioso, sabbioso – fangoso o ghiacciato.
Non mi dilungherò oltre in questioni tecniche e Vi parlerò ora brevemente del mercato di questi veicoli e delle ragioni del loro successo in questi ultimi anni. Fino a poco più di vent’anni fa i fuoristrada erano veicoli per addetti ai lavori quali: protezione civile, vigili del fuoco, guardie forestali, addetti alla manutenzione di linee elettriche o impianti sciistici o cacciatori, tanto che in Italia se ne vendevano poche migliaia ogni anno. Pensate che invece negli ultimi anni il mercato italiano ha superato le 100.000 unità / anno (cioè circa il 5 % del mercato totale che è di oltre 2 milioni di veicoli).
Negli Stati Uniti dove però ci sono abitudini diverse e dove è esplosa la moda dei SUV (veicoli dei quali poi Vi parlerò) si è arrivati quasi al 50 % di 4 x 4.
In Europa la casa automobilistica che per prima si è specializzata in fuoristrada sino a dedicarsi in modo esclusivo alla Sua produzione è stato appunto l’Inglese LAND ROVER. Fin dal primo dopoguerra infatti il suo “DEFENDER si è diffuso soprattutto in Africa e nei paesi Asiatici dove queste vetture sono diventate sinonimo di “safari” e attraversamento di deserti o savane.
Tutta l’industria automobilistica inglese un tempo molto prestigiosa, come sapete ha fatto una brutta fine ed è stata smembrata e acquistata da case automobilistiche straniere.
Nel caso di Land Rover, prima la BMW poi la Ford ne hanno acquistato il Know – out trapiantandolo sulle proprie vetture, continuando però a produrre quei prestigiosi modelli e anche mantenendo la produzione in Inghilterra.
Negli anni 80 furono i giapponesi a dedicarsi massicciamente alla produzione di fuoristrada e 4 x 4 come al solito copiando e migliorando. In quegli anni il mondo fu invaso dalle prime Suzuki, Toyota, Nissan, Subaru e Daiatsu erano vetture che noi chiamavamo impropriamente Jeep perché assomigliavano alla caratteristica vettura che avevamo visto in mano ai militari americani nei film di guerra. Avevano una scarsa aerodinamica, alcune erano anche troppo alte da terra e se usate imprudentemente (ad alta velocità, in curva) tendevano a ribaltarsi.
Oggi hanno linee più aerodinamiche e sono molto più stabili e il progresso miglioramento verso comportamenti tipicamente “stradali” ha portato alla creazione di 4 x 4 cosiddetti SUV (SPORT UTILITY WAGON) che tanto piacciono agli Americani e che hanno trovato tanta diffusione anche qui da noi. Tanto da diventare un fenomeno di moda.
Ma quali sono le ragioni che giustificano questo fenomeno ? Cioè l’enorme diffusione di questi veicoli anche per usi non esclusivamente fuoristrada.
Vediamo di esaminarle rapidamente: La immagine di robustezza, quindi di sicurezza in caso di eventuali incidenti, la versatilità di uso (in genere sono molto spaziose), la facilità di guida dovuta alla posizione dominante (cioè alta) della guida (una volta superata la paura delle grandi dimensioni! ) piace molto alle donne, tanto che per esempio il modello più piccolo della Land Rover il “Freelander” è venduto per oltre il 50 % a una clientela femminile. Oggi in molte famiglie ci sono due o tre vetture ed è logico che oltre alla berlina del capo famiglia adatta per il lavoro ed i lunghi viaggi ci sia l’utilitaria per la città, per la Signora, e anche il fuoristrada per tutti e per i momenti di svago, per la vacanza in montagna in e perché no! per una escursione in fuoristrada. Certo è che essendo diventato un fenomeno di moda, questo conta parecchio per giustificare l’alto numero di vendite.
Io spero logicamente che questo fenomeno duri a lungo anche perché sono stato a Rimini il primo concessionario a crederci quando nel 1985 acquisii prima il marchio Suzuki e poi nel 1987 il marchio Nissan che allora in Italia vendevano solo fuoristrada.
Successivamente nel 1993 acquisii anche il marchio Toyota anch’esso allora noto per i fuoristrada che però nel 1997 lasciai per un accordo con la Ford che poi mi permise nel 2000 di avere il prestigioso marchio Land Rover per il quale ho realizzato questo impianto. Mi fermo qui sperando di non avervi annoiato e Vi invito a vedere un breve filmato del nuovo Discovery 3. Poi se vorrete potrete vedere la vettura da vicino illustrato da me e dai miei collaboratori, come pure se Vi interessa potrete vedere il resto della concessionaria. Sono naturalmente lieto di rispondere a eventuali domande.
Grazie.