Giovedì 8 gennaio 2015 – Dott. Paolo Pasini : Dove va il Rotary

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Bella ed autorevole relazione del Governatore Incoming del Distretto 2072 e nostro socio Paolo Pasini.
Paolo, in modo chiaro e preciso, ci parlato degli anni della fondazione del Rotary facendoci comprendere come è avvenuto lo sviluppo della associazione ed individuando problematiche molto simili alla situazione attuale quali la difficoltà nell’espandere i Club o il realizzare progetti importanti grazie al massimo coinvolgimento di tutti i soci.
Ci ha raccontato come il Rotary International stia cercando di aumentare il numero dei soci se non, in casi estremi, di arrestare una emorragia ben presente soprattutto nei paesi sviluppati.
Il socio Pasini ci ha anche illustrato diversi progetti messi in atto in zone pilota per coinvolgere maggiormente soci giovani ed anziani ed avere visibilità nella comunità.
Nel dibattito seguito dalla relazione è poi tornato il discorso di come sia responsabilità di ogni Rotariano proporre un nuovo socio per incrementare l’effettivo del club e dare un futuro alla nostra progettualità sul territorio.
Sembra impossibile ma questo non avviene con la dovuta regolarità; vuoi perché il Rotary è vissuto, in alcuni Club, ancora come un’associazione elitaria con esclusivo scopo di coltivare contatti professionali, vuoi perché non si desidera modificare uno status di tranquillità che si è instaurato nel Club e non si vuole modificarne l’assetto magari con un elemento potenzialmente “destabilizzante”, vuoi perché non si ha più il “polso” della propria professione sul territorio.
In diversi soci è giunta comunque la consapevolezza che l’ espansione del Club è strettamente connessa alle Nuove Generazioni unitamente alla loro serietà e professionalità. “Senza giovani non abbiamo futuro”, hanno detto tanti.
Il confronto fra generazioni all’interno del club è anche fondamentale per riaccendere efficienza ed entusiasmi a progettare magari con nuove metodologie. Il confronto professionale tra Rotariani di epoche e mentalità differenti è migliorativo per tutti, perché è fonte di aggiornamento per tutti.
La conclusione è stata che i giovani ci servono anche perché sono capaci di comunicare con gli strumenti di oggi, perché ci consentono di comunicare loro le nostre esperienze professionali, perché ci consentono di affrontare progetti con ottiche ed entusiasmi diversi. Per attrarli dobbiamo metterci nella condizione di confrontarci reciprocamente.

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