Martedì 28 Febbraio 2017 – Conviviale interclub all’hotel Ambasciatori con Giovanni Rimondini e Marcello Cartoceti

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Una serata all’insegna della valorizzazione del patrimonio artistico locale quella che vede i soci del nostro club ospiti presso l’Hotel Ambasciatori del Club di Rimini Riviera. “Castel Sismondo e Ponte di San Vito” sono gli argomenti della serata, in cui due illustri relatori quali il prof. Giovanni Rimondini e l’ing. Marcello Cartoceti espongono i risultati delle loro ricerche rispettivamente a proposito di Castel Sismondo, con corollario sui Castelli della Romagna e sull’antico Ponte di San Vito sulla via Emilia.
Il ponte è vicino alla Pieve di San Vito, in prossimità di quello che oggi è il fiume Uso. La sua costruzione inizia quasi contemporaneamente a quella del più noto Ponte di Augusto e Tiberio di Rimini. Nel 1685 l’ultima arcata del ponte di Tiberio verso San Giuliano fu ristrutturata e ricostruita con le pietre del crollato ponte di San Vito. Vi è dunque un forte legame dunque tra i due punti. Nei secoli furono non pochi i tentativi di catalogazione del materiale dell’antico ponte romano, in corrispondenza del quale oggi si osserva ancora l’esistenza del successivo ponte medievale. Il ponte è di fondamentale importanza per l’identificazione dell’antico Rubicone. Identificazione oggi contesa tra l’attuale Rubicone, ovvero il Fiumicino, oppure l’Uso o il Torrente Pisciatello. La sussistenza e la posizione del Ponte di San Vito farebbe propendere per l’attuale Uso. La costruzione dell’antico Ponte Romano di San vito infatti fa capo a tre ipotesi: Valorizzare il luogo in cui Cesare varcò il Rubicone. Valorizzare il fatto che anche Augusto ha varcato il Rubicone, oppure valorizzare l’ampliamento del “pomerium”.
La storia di Castel Sismondo, l’identificazione attraverso gli antichi reperti quali la medaglia di Matteo De Pasti della sua originaria configurazione ed il rapporto con gli altri castelli malatestiani, quello di Fano in primis, si intreccia con l’affascinante figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Il Prof Giovanni Rimondini ricostruisce con scientifica dovizia di dettagli e supporto di documentazione la storia di Castel Sismondo illustrando il contesto sociale ed economico, nonché famigliare in cui si inserisce la figura di Sigismondo, artefice principale della costruzione di due tra i principali monumenti cittadini quali il Castello ed il Tempio. Un uomo di guerra che portò a Rimini alcuni tra i più illustri artisti e scienziati dell’epoca rinascimentale, tra i quali Leon Battista Alberti e Filippo Brunelleschi.