Rotary Club Rimini in visita all’antica pieve di San Lorenzo a Monte

Home  /  Archivio  /  Rotary Club Rimini in visita all’antica pieve di San Lorenzo a Monte

Rimini, 29.07.2021 – Bellissima visita organizzata dal Rotary Club Rimini presso l’antica pieve di San Lorenzo a Monte in occasione dell’ultima conviviale del mese di luglio.
«Con il consiglio del Club abbiamo voluto dedicare questo anno alla cultura e quindi anche alla riscoperta di quei luoghi del territorio che non tutti conoscono» ha evidenziato Maurizio Bonora, presidente del Club «e questa volta abbiamo visitato una importante e antica pieve della zona di Covignano, San Lorenzo a Monte. Un segnalibro disegnato da Liliana Ottaviani, consorte del socio Luigi Franceschini consegnato ad ogni presente, farà da ricordo per la nostra memoria di questa splendida e interessante visita.»

Relazione di fronte a San Lorenzo a Monte

Relazione di fronte a San Lorenzo a Monte

L’ing. Giuseppe Ferri in compagnia di Marcello Cartoceti hanno raccontato ai Soci del Rotary Club Rimini la storia dell’antica pieve di San Lorenzo a Monte a partire dalle novità emerse grazie alle ricerche archeologiche che vi sono state effettuate negli ultimi anni.

Tradizione vuole che data l’abbondanza di materiali lapidei di epoca romana presenti sul posto, tra cui numerosi rocchi di colonna, prima dell’attuale chiesa vi fosse un tempio di epoca romana.

Pilastro romano a San Lorenzo a Monte

Pilastro romano a San Lorenzo a Monte

Già a partire dal 1999-2000 l’ARRSA (Associazione Riminese per la Ricerca Storica e Archeologica) in accordo con la Parrocchia di San Lorenzo e con la Soprintendenza aveva iniziato con alcuni sondaggi archeologici ad indagare le fasi di sviluppo medievale del complesso. Da questi primi scavi, seguiti da una più ampia indagine sviluppatasi tra il 2004 e il 2005, è stato possibile appurare che l’attuale chiesa di San Lorenzo è solo una piccola parte di un più grande complesso ecclesiale che esisteva già nel VI secolo d.C e che era caratterizzato da una chiesa basilicale di tipo ravennate a tre navate con absidi rivolte ad oriente decorate con mosaici, affiancata da un’altro priccolo complesso absidato presumibilmente associabile al primitivo battistero.

Interno San Lorenzo a Monte

Interno San Lorenzo a Monte

Dalle ricerche sono emersi numerosi altri elementi decorativi relativi alla struttura templare di epoca romano repubblicana ma di questa ancora non è stato possibile individuare la posizione esatta. Tra le curiosità si segnalano il rinvenimento della mummia del parroco don Giovanni Arcangeli della metà del Settecento e tre fornaci per campane realizzate in epoca medievale all’interno della chiesa»

San Lorenzo a Monte: un luogo caro a molti soci.

Il socio Giancarlo Brioli per esempio ha evidenziato: «bellissima l’idea di fare visita a questo luogo, un’importante basilica la cui conformazione induce a ritenere l’influenza teodoriciana di Ravenna e la relazione del nostro territorio con quella che era divenuta la capitale dell’occidente, senza dimenticare le sicuramente certe pre-esistenze dell’età romana-repubblicana testimoniate dalle vestigia rappresentate dagli ancora affioranti rocchi in pietra serena del monte sammarinese.» E Giancarlo ha aggiunto “Certo è che si tratta di far luce su una storia ultra-bimillenaria che riguarda questo colle di San Lorenzo in Monte e la sua importanza come ultimo dei rilievi appennici che dalla Liguria digradando sino all’Adriatico delimitano la pianura padana e con il suo addolcito poggio la conclude mentre si congiunge al mare.»

Una pieve che richiama anche molti ricordi personali «Stiamo parlando di uno dei miei luoghi dell’anima. Sono infatti nativa di Covignano e San Lorenzo era la mia parrocchia che ho frequentato fin da bambina ed anche successivamente, vivendo in prima persona la sua evoluzione.» ha ricordato la Consigliera Enrica Cavalli, «certo che i dolci ricordi del tempo che fu e che per me sono anche motivo di grande orgoglio e la situazione in cui si trovano oggi quei luoghi, stringono davvero il cuore. Fa ben sperare per il futuro che persone appassionate e di grande professionalità, come Marcello ed i suoi collaboratori, si stiano dedicando anima e corpo per cercare di riportare agli antichi splendori un luogo che lo merita e che credo sia un patrimonio non solo per chi, come me, lo ha vissuto intensamente, ma per tutti i riminesi.»

San Lorenzo a Monte

La visita a San Lorenzo a Monte