Giovedì 01 Febbraio 2024 – “ Esercito: l’Arma del Genio ed il ruolo in ambito post conflitto ed emergenze di pubblica calamità”

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Giovedì 01 Febbraio 2024  la serata conviviale è stata dedicata al tema “ Esercito – l’Arma del Genio ed il ruolo in ambito post conflitto ed emergenze di pubblica calamità”

Relatore il Generale di Corpo d`Armata Pietro TORNABENE che ha svolto diversi incarichi tra i quali: Comandante dell` Istituto Geografico Militare. Deputy Chief of Staff Support (DCOS-SPT) presso la Resolute Support Mission in Kabul – Afghanistan,  Addetto Esercito presso l’Ambasciata d’Italia a Washington DC e Comandante del Genio e Ispettore del Genio in s.v.
 

Di seguito un documento del Generale di Corpo d`Armata Pietro TORNABENE sul tema della serata.

 

Tenace, infaticabile e modesta, protagonista in pace ed in guerra. Le capacità del Genio al Servizio della Nazione e dei Suoi Cittadini.

Introduzione

 

“Dare aiuto alle popolazioni sinistrate non è compito prioritario dello Stato. Tali operazioni rientrano nel concetto di generosità pubblica e gli interventi dei militari sono considerati Opere di beneficenza”

Anche se questa frase oggi ci può far sorridere, fino all’ anno 1860 era questa la realtà dei fatti.

Dopo l’unità d’Italia inizia a prendere forma il concetto di “pubblico soccorso”: durante l’alluvione di Roma, il 26 Dicembre 1870, i primi soccorsi furono garantiti dal neo costituito Esercito Italiano2, le cui truppe avevano conquistato la città solo due mesi prima.

Nel corso dei decenni successivi, gli insegnamenti tratti dal susseguirsi di catastrofi naturali che hanno interessato il Paese (i terremoti di Reggio Calabria e Messina nel 1908, Avezzano nel 1915 o l’Irpinia nel 1930, solo per citare i più gravi) hanno via via migliorato e affinato la struttura, le procedure e i tempi d’intervento della “macchina dei soccorsi”. L’Esercito impiegava le unità del “Genio Zappatori”, le cui caratteristiche operative risultavano essere le più aderenti alle esigenze connesse a tutelare l’incolumità della popolazione, nonché a ripristinare, quanto prima, i servizi essenziali.

Si trattava, tuttavia, solo di operazioni che tentavano di fornire una risposta alle emergenze ma che presentavano gravi lacune sia sotto il profilo della gestione sia sotto il profilo del coordinamento ed effettuate in assenza di un adeguato ed esaustivo quadro normativo di riferimento.

L’alluvione di Firenze, del 4 Novembre 1966, causata dall’esondazione del fiume Arno (prima emergenza che ebbe un vasto impatto mediatico) ad esempio, dimostrò sia l’inadeguatezza della struttura centrale dei soccorsi sia la scarsa capacità di previsione che avrebbe potuto salvare decine di vite umane.

Dopo diversi interventi legislativi, la svolta si ebbe con la legge n. 996 dell’8 Dicembre 1970, “Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità-Protezione civile”: per la prima volta viene recepito il concetto di Protezione Civile come struttura univoca volta ad una razionale organizzazione degli interventi in caso di calamità naturali e catastrofi.

Il nuovo apparato che il Governo mise a punto con questa Legge purtroppo mostrò subito i suoi limiti di fronte ad altre due catastrofi sismiche che colpirono il Friuli Venezia Giulia nel 1976 e l’Irpinia nel 1980. L`esperienza dei terremoti portò a considerare la Protezione Civile non solo come presidio di soccorso, ma anche come organismo di previsione e prevenzione delle emergenze.

 

La Protezione Civile e la versatilità dell’Arma del Genio nei concorsi in caso di pubblica calamità (PU.CA.).

 

Fondamentalmente, la struttura della Protezione Civile trae origine e si ispira a quella della Forza Armata più antica: l’Esercito. La collaborazione tra queste due istituzioni quindi è nata implicitamente e ha sempre continuato a migliorare col passare degli anni.

Secondo la normativa in vigore, nei casi di emergenze di entità tale che pongano il Governo a deliberare per l’intervento di una Forza Armata (generalmente l’Esercito), si tiene conto del principio della territorialità e delle forze disponibili: il Dipartimento della Protezione Civile, mediante un ordinanza alla Prefettura competente, richiede il supporto per il Nord del Paese, al Comando delle Forze Operative di Difesa Nord (COMFOP-N) di Padova o al Comando delle Truppe Alpine (COMALP) di Bolzano secondo un criterio di competenza territoriale, mentre per il Sud al Comando delle Forze Operative di Difesa Sud (COMFOP-S) di Napoli. Questi Comandi, a loro volta, impiegheranno le Unità più vicine al luogo dell’evento e le più idonee in relazione al tipo di missione da svolgere. Come si può facilmente immaginare, gli attori che entrano in gioco per supportare la Protezione Civile sono numerosi e variegati: Forze Armate, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, volontari, Carabinieri, tecnici specialisti e molti altri ancora. La gestione e la coordinazione di tutti questi assetti non è un compito semplice; per questo motivo, è prevista l’istituzione di un Centro Operativo Misto (COM) quale unico centro decisionale per tutta la durata dell’intervento.

Alcuni tra i molteplici esempi eclatanti di tale cooperazione sono stati:

− il grave sisma che ha interessato l’Aquila il 6 Aprile 2009. In questo evento, data la gravità della situazione, il 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma prima e successivamente il Reggimento Genio Ferrovieri di Castelmaggiore (BO) ed il 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, supportati da tutti i reggimenti del Genio, hanno fornito un elevato contributo in termini di uomini e mezzi rimuovendo 5000 m3 di macerie, ripristinando la viabilità principale locale interrotta in 20 zone a causa di slavine e frane, effettuando circa 500 interventi di ripristino di impianti fognari ed elettrici, installando circa 1015 moduli abitativi della PROCIV e provvedendo alla riapertura e gestione della linea ferroviaria TERNI – L’AQUILA – SULMONA con 31 capistazione (per 18 stazioni) e 3 macchinisti;

− l’emergenza in Emilia Romagna, anch’essa dovuta ad un grave evento sismico verificatosi nel maggio 2012, dove sono stati impiegati l’8° Rgt. Genio Guastatori Paracadutisti di Legnago (VR) ed il Reggimento Genio Ferrovieri ai fini del ripristino della viabilità, il soccorso ed il recupero dei civili rimasti isolati e la fornitura di energia elettrica.

Degno di nota, nel contesto di questa emergenza, e` stato l’intervento alla ciminiera di Bondeno in provincia di Ferrara, manufatto risalente al 1916 e alto circa 45 metri danneggiato irreparabilmente a seguito del terremoto. La ciminiera è stata abbattuta con la tecnica della “caduta controllata” ad opera del Reggimento Genio Ferrovieri, unità chiamata in concorso per la demolizione dalla Prefettura di Ferrara. L’intervento, al quale hanno partecipato anche Ufficiali del Comando Genio di Roma, si è concluso perfettamente, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e senza alcun danno per le infrastrutture limitrofe, già pericolosamente minacciate da un potenziale crollo della struttura, a dimostrazione delle competenze ingegneristiche e dell’impiego degli esplosivi da parte dei militari del Genio.

− L`alluvione che ha colpito Genova (Ottobre 2014) dove è intervenuto il 2° Reggimento Genio Pontieri.

− Tutti i recenti disastri che per sintesi non si elencano.

I Reggimenti del Genio, in particolare, forniscono un supporto fondamentale di uomini, mezzi e attrezzature speciali, sin dalle prime ore dell’esigenza; i compiti di base sono: il ripristino della viabilità (stradale e ferroviaria); lo sgombero di macerie; il contenimento di corpi franosi; la demolizione controllata di edifici pericolanti; la riattivazione di impianti elettrici, idrici e fognari; la messa in sicurezza di edifici pericolanti; la costituzione di campi di accoglienza per sfollati e molto altro ancora.

L’Arma del Genio è in grado di fornire questo tipo di supporto specialistico dispiegando “pacchetti di capacità” in breve tempo, anche a grandi distanze e non solo in territorio nazionale, come dimostrato dagli interventi nelle aree colpite dal catastrofico sisma (7,3 gradi della scala Richter) in Haiti nel 2010 che causò più di 230.000 vittime3: in questa circostanza la Task Force del Genio, nell’ambito dell’operazione “White Crane”, ha operato in soccorso delle popolazioni colpite in primo luogo garantendo acqua potabile ed energia elettrica e, successivamente, contribuendo al ripristino della viabilità principale e realizzando 7 posti di primo soccorso e 13 campi per sfollati. Nel citare un altro intervento internazionale, si può ricordare l’impegno del contingente italiano in Pakistan, nel periodo dicembre 2005-febbraio 2006, nelle aree colpite dal sisma di magnitudo 7,6 gradi della scala Richter. Le unità del Genio specialistico, pionieri, ferrovieri e pontieri, coordinate dall’allora Brigata Genio di Udine, nell’ambito dell’Operazione “Indus” hanno provveduto a demolire e rimuovere circa 18.000 m3 di macerie, ricostruire 10 km di strada ed un elevato quantitativo di drenaggi.

Altri significativi concorsi, sono stati forniti:

− in Sicilia, dal 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo negli anni 2002-2003 a seguito di una emergenza particolarmente delicata, perché caratterizzata dalla concomitanza di due eventi nell’area etnea: l’eruzione del vulcano e il verificarsi di diverse sequenze sismiche. A partire dal 26 Ottobre 2002, colate laviche e sciami sismici si sono alternati per alcune settimane causando nubi di cenere e ingenti danni principalmente nei comuni di Zafferana, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte, Acireale, Giarre, Acicatena e Fiumefreddo. Il Genio è intervenuto per la costruzione di opere di emergenza, la realizzazione, insieme ad agenzie private, di argini in terra per il contenimento dei versamenti lavici e l’allestimento di alcune tendopoli.

− in Campania, dagli uomini dell’11° Reggimento Genio guastatori di Foggia e della Protezione Civile, nel 2010, nell’intervento di contenimento della frana che ha interrotto la viabilità stradale della SS 90 e ferroviaria della linea Bari-Roma nei pressi dell’abitato di Montaguto (AV). L’operazione, probabilmente non molto nota all’opinione pubblica, vide un dispiegamento consistente di forze giunte in supporto da gran parte dei Reggimenti Genio d’Italia: la frana, lunga 3,2 km, con una superficie di 670.000 m2 , un volume superiore ai 10 milioni di m3 di terra e una velocità di avanzamento di circa 1 m/giorno, fu considerata fra le tre più estese in Europa. Le azioni intraprese dal Genio in concorso alla Protezione Civile si concretizzarono nella rimozione del terreno a valle, mediante escavatori; nel continuo monitoraggio della frana e, contemporaneamente, in operazioni di drenaggio e canalizzazione di scolo dell’acqua presente all’interno del corpo frana a monte, con l’ausilio di motopompe. Dopo soli 51 giorni il traffico stradale e ferroviario fu ristabilito: fu necessario però un intero anno di lavoro per la messa in sicurezza definitiva della parte di versante crollato.

 

Il Genio. Risorsa fondamentale nelle operazioni di concorso.

 

Al tipo di operazioni precedentemente descritte se ne devono poi aggiungere altre di diversa tipologia: i concorsi operativi per la salvaguardia delle libere istituzioni come “l’ Operazione strade sicure” in supporto alle forze di polizia nel contrasto alla criminalità, o ancora, i concorsi operativi di pubblica utilità come “l’Operazione strade pulite”. Quest’ultima operazione ha visto impiegata una Task Force a livello Reggimento composta da 160 uomini (in larga misura del Genio ma provenienti anche da altre Forze Armate) e centinaia di mezzi, nella rimozione di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti urbani con propri uomini e mezzi in Campania: tale operazione, iniziata nel Novembre 2008 si protrasse fino ai primi mesi del 2013.

L’impegno del Genio, nelle sue diverse specialità, abbraccia anche un ulteriore particolare settore: quello della cooperazione civile-militare (COCIM o CIMIC4, per usare l’acronimo NATO), in particolare nella bonifica occasionale dagli ordigni bellici.

Dopo quasi ottant’anni dalla fine del 2° conflitto mondiale infatti, sono ancora presenti, in Italia, migliaia di ordigni residuati bellici inesplosi, potenzialmente pericolosi: tale situazione è nota solo ai pochi “addetti ai lavori” in quanto l’interesse mediatico appare marginale. Ogni giorno, su tutto il Paese, vengono rinvenuti casualmente ordigni bellici inesplosi, frutto delle battaglie combattute oppure abbandonati o occultati all’epoca dai belligeranti in fuga.

Quando intervengono, i nuclei EOD5 del Genio, hanno il compito di mettere in sicurezza l’area e di procedere alla neutralizzazione6 e distruzione definitiva degli ordigni rinvenuti (compito non sempre agevole e molto delicato proprio perché l’esplosivo contenuto all’interno di tali ordigni, con il passare degli anni, diviene più pericoloso ed instabile) esplosivo.

Solo nel 2018, sono stati 2681 gli interventi specialistici in tutta la penisola (oltre 30.000 negli ultimi 10 anni).

L’insieme di tutte queste attività svolte grazie ai Reggimenti Genio (supportati dall’ expertise del Comando Genio attraverso il Centro di Eccellenza Counter IED ) in supporto alla Protezione Civile e alle pubbliche istituzioni, va sommato alla vasta gamma di operazioni svolte all’estero nei Teatri Operativi in cui la Forza Armata è impegnata. I classici compiti del Genio in missione (mobilità, contro-mobilità, protezione delle forze e supporto allo schieramento), seppur svolti in contesti totalmente diversi, in ambienti spesso ostili e con tecniche e procedure differenti, coincidono, in linea di principio, con quelli svolti in Madre Patria.

Grazie alle sue capacità intrinseche, il Genio conduce le proprie attività su un doppio fronte: fornisce un concorso alla Nazione in caso di pubbliche calamità e, tramite la stessa tipologia di interventi, assicura un supporto essenziale alle unità schierate in Teatro Operativo, in particolare nel garantire la libertà di movimento alle unità di manovra e nella protezione delle forze schierate (attività che si esplica direttamente, nel caso di lavori di fortificazione perimetrali delle basi o indirettamente, con il ripristino della viabilità interna, utilizzata dai nuclei di sorveglianza e controllo). Proprio per questo, le Unità di questa storica e gloriosa Arma, riescono ad accrescere la propria expertise in modo bilaterale: le attività svolte in Patria in supporto alla Protezione Civile ad esempio rappresentano un importante banco di prova per le operazioni condotte all’estero, in missione operativa.

Rimanendo nell’ambito della cooperazione civile-militare non si possono dimenticare gli innumerevoli concorsi che il Genio ha compiuto con la realizzazione di ponti logistici Bailey per il ripristino dei collegamenti stradali interrotti. Questo tipo di ponte, estremamente versatile, è stato montato in Italia in diverse località in tempi ristrettissimi e costi contenuti permettendo alla popolazione di beneficiarne nel momento di piu` acuto bisogno. Dopo la prima fase di emergenza, normalmente, molti ponti Bailey vengono rimpiazzati da strutture fisse; in altri casi, sono lasciati sul posto, divenendo parte integrante della viabilità a testimonianza della loro affidabilità nel tempo.

Per concludere, non si può fare a meno di citare l’impiego del Genio per la demolizione di opere abusive e per le varie “Emergenze Neve”.

La demolizione di opere abusive sono interventi effettuati ormai da decenni in tutta Italia e, specialmente, in aree che presentano un alto indice di abusivismo edilizio. In questi casi, infatti, è arduo trovare una ditta civile disposta a portare a termine l’intervento di abbattimento a causa della paura di subire ritorsioni e vendette.

Le varie emergenze neve, che di volta in volta hanno colpito buona parte dell’Europa e dell`Italia, sono un ulteriore esempio in cui i Reggimenti Genio sono scesi in campo per dare man forte alle pubbliche istituzioni: anche in questo caso, grazie all’assiduo lavoro degli uomini e donne del Genio, è stato possibile ripristinare la viabilità, liberando dalla neve strade principali e secondarie, garantendo subito alla popolazione, la possibilità di usufruire dei servizi indispensabili e, successivamente, di riprendere la normale vita quotidiana.

 

Conclusioni

 

In definitiva, laddove non si riesce a gestire un emergenza con gli assetti ordinari, l’ultima risorsa è rappresentata dalle Forze Armate; laddove gli altri falliscono, gli uomini in divisa, in particolare gli uomini del Genio, non devono e non possono tirarsi indietro: sono loro a rappresentare lo Stato e, con le loro opere e attività, ad essere una certezza per il Paese. Investire risorse sul potenziamento dell’Arma del Genio, sulla formazione avanzata tecnico-specialistica o sulla ricerca di nuovi mezzi e materiali del Genio quindi, non è solo utile per fronteggiare al meglio le missioni operative, ma rappresenta un importante investimento per la nostra società nei difficili momenti che seguono a situazioni di emergenza nazionali. È proprio in questa ottica che ogni Reggimento Genio, sia esso specialistico o di supporto d’aderenza, mantiene disponibili “On Call” propri plotoni per interventi PU. CA. (ossia interventi di Pubbliche Calamità) con assetti capaci di intervenire rapidamente in attività di ricognizione e valutazione delle esigenze; in movimentazione di terra e/o macerie a favore della viabilità; nel ripristino di interruzioni stradali e realizzazione di ponti; negli interventi in zone allagate con battelli pneumatici e motopompe; nell’assicurare fornitura di energia elettrica con attrezzature campali.

Il riuscire a gestire e risolvere tali accadimenti, in condizioni talvolta di estremo pericolo, non deriva né dal possedere mezzi sofisticati ne da particolari “superpoteri”, bensì dalla dedizione a servire lo Stato che contraddistingue ogni militare e dall’ esperienza maturata nei Teatri Operativi, in cui si è addestrati a portare a compimento la missione comunque vada e in qualsivoglia circostanza: è proprio questo il cuore dell`efficacia dell`impiego del Genio.

La Protezione Civile continuerà ad essere supportata da questa importante, preziosa risorsa che il Paese ha a disposizione e su cui si auspica di poter investire in misura sempre maggiore; allo stesso modo, continueranno le esercitazioni e gli addestramenti congiunti per ottimizzare la capacità di risposta all’emergenza, ridurre i tempi di intervento e perfezionare le procedure di coordinamento.

In conclusione, si può affermare che il Genio, nelle sue diverse specialità, è l’Arma della cooperazione per antonomasia. Oggi i genieri rappresentano una pedina fondamentale da impiegare per l’espletamento di innumerevoli attività che, per loro tipologia, rendono tali professionisti pronti, disponibili, efficaci, tenaci, infaticabili e modesti, al servizio della Nazione e tra le figure dell`Esercito più vicine e amate dalla popolazione.

 

Gen.C.A.(ris.) Pietro TORNABENE