Una serata conviviale molto particolare perchè carica di tanta emotività quella di questa sera. I soci del Rotary Club Rimini ospiti della Comunità di Montetauro, accolti dai ragazzi della Comunità e dal Vescovo Emerito della diocesi di Rimini Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Francesco Lambiasi con un profondo e commovente racconto dei significati delle allegorie rappresentate sul crocifisso della comunità e sulla vita di San Francesco.
Un occasione unica per avvicinarsi alla Comunità dopo il conferimento delle apparecchiature medicali da parte del nostro Club in occasione di uno degli ultimi service fortemente voluti dai soci.
Una serata in cui i soci del Rotary Club si sono sentiti parte della grande famiglia del Montetauro assieme ai racconti di Maddalena, ai sorrisi della piccola Maria, che ha solo 16 mesi, alle canzoni di Bea ed agli slogan calcistici di Massimiliano.
E’ Maddalena che racconta come all’inizio del percorso c’è stata l’esperienza di gruppo di giovanissimi che facevano volontariato in istituti e presso famiglie con figli disabili, cercando di rompere la loro solitudine favorendone la socializzazione. Si accompagnavano a loro, prendevano in carico i loro bisogni e cercavano di farli uscire dal chiuso della loro condizione con feste, vacanze, domeniche organizzate. E tutto questo in un clima di entusiasmo e di inventiva.
Nell’agosto del 1972 aveva inizio una esperienza di comunità permanente con bambini e portatori handicap. Ha preso forma così la prima realtà di “casa famiglia” della nostra regione e, per quanto sappiamo, in Italia.
Questa piccola comunità di 15 persone si trovava allora a Montilgallo di Longiano (FC), in due case di campagna date in uso gratuito. Questo primo nucleo si autogestiva attraverso un lavoro artigianale.
Nel 1985, lo spostamento a Montetauro ha segnato l’inizio di un ampliamento della comunità, che da allora si è costituita in Associazione ecclesiale denominata “Piccola Famiglia dell’Assunta”.
In seguito, nel 1988, alcuni membri dell’Associazione hanno dato vita alla Cooperativa sociale, la quale non ha scopo di lucro e si propone di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi.
La Cooperativa svolge un servizio socio-assistenziale-sanitario nei confronti di minori e adulti portatori di handicap, di minori e ragazze in gravi situazioni socio-familiari, ragazze madri e immigrati. Essa rivolge la sua attività preferenzialmente verso le realtà oggetto di abbandono e reiette dal tessuto sociale e familiare.